Attilan. Qualche tempo fa.
All' improvviso qualcosa turba l' atmosfera. L' aria trema, spezzata da intensi fragori. Istintivamente tutti guardano verso il cielo.
"Cos'è questo caos?" si chiede qualcuno.
Tutti si riversano nelle piazze per assistere ad un impressionante spettacolo. Veicoli alieni stanno penetrando senza alcuna fatica nella nega-barriera che protegge la città. Quella stessa barriera che aveva protetto la stessa Attilan e le altre città terrestri dall' invasione marziana!
"Com'è possibile?".
Lentamente, una figura familiare scende verso terra, a bordo di una piattaforma levitante. E parla, con voce chiara e intensa:"Arrendetevi, Inumani. Adesso siete sotto la giurisdizione di... Ronan l' Accusatore!" sentenzia il Kree.
La guardia reale si stringe intorno alla famiglia che regna su Attilan, tutta riversata all’ esterno della reggia per assistere all’ avvento di Ronan.
"Non possiamo stare con le mani in mano" sentenzia la giovane Archeopteryx, che ha preso a cuore la sua missione di proteggere i sovrani. Per questo non si fa scrupoli a prendere il volo e puntare dritta contro Ronan.
"No!" grida qualcuno, conscio del rischio a cui l’ inumana va incontro. Infatti, il comandante Kree solleva la sua staffa, la cosiddetta Arma Universale, e travolge Archeopteryx con una scarica, facendola precipitare.
La popolazione di Attilan assiste, inerme, dalle proprie dimore: stranamente, nessuno interviene; anzi, tutti seguono con stupore e interesse l’ avvicendarsi degli eventi.
"Non costringeteci a usare la forza" intima Ronan, nonostante sia circondato da soldati che stanno occupando la cittadella "Consegnateci Freccia Nera e rimettetevi a noi".
"Questo mai!" replica impulsivamente Gorgon, che a stento si trattiene dal battere lo zoccolo al suolo.
"L’ avete voluto voi".
E la battaglia ha inizio, su tutti i fronti.
Freccia Nera decide di tentare il tutto per tutto: così emette il minimo soffio d' aria possibile in direzione dell’ invasore.
Una violenta tempesta elettronica si scatena dinanzi a lui; ma l’ arma di Ronan innalza un tale campo di forza da deviare tutta la potenza dell’ attacco.
"È inutile! Non griderai mai… e non potrai sconfiggermi altrimenti!".
Un colpo dell’ Arma Universale a pieno regime è sufficiente per far cadere il monarca. Ronan gli si avvicina, lo afferra per la maschera e lo trascina con sé nei sotterranei della città, scortato dai suoi collaboratori. Ad un certo punto, il muto Inumano viene collegato a delle macchine. Quando riesce a riaprire gli occhi, capisce subito di cosa si tratta.
"Urla!" gli ordina, prendendolo a calci. Dopo una serie di torture, alla fine Freccia Nera cede ed usa quelle corde vocali che ormai rischiavano di atrofizzarsi da tempo. L’ enorme energia elettronica sprigionata viene incanalata nelle fondamenta della città, generando un campo antigravitazionale che permette ad Attilan di staccarsi dal suolo.
NEW ORDER
Parte 6: GET UP!
di FABIO VOLINO & MICKEY
I Vendicatori creati da Stan Lee e Jack Kirby
Il Nuovo Ordine creato da Fabio Volino
Nova creato da Marv Wolfman e John Buscema
Carlo Monni Supervisione
Mickey e Eriugena Consulenza e ispirazione
Stan Lee/Jack Kirby/Roy Thomas Campioni
"Allora, Ross" dice Nikki Adams "Siamo pronti per una piccola digressione, vero?".
"Non tanto piccola" afferma Everett "Nè tanto digressione".
"Sono più preoccupata per la prima cosa che per la seconda. Comunque vai avanti".
"Allora, c'era una volta in una galassia lontana lontana...".
"Ti odio quando fai così".
WELCOME!
Xandar.
Nova, il Fante di Cuori, Kro, Thena e la Fantastic Force oltrepassano il portale aperto da Huntara e si ritrovano davanti ad uno scenario disastrato. Questo pianeta si chiama Xandar: anzi, non è più esattamente un pianeta bensì una enorme stazione spaziale suddivisa in quattro comparti. Agricolo, minerario, industriale e residenziale. Xandar era sull' orlo del tracollo già da molto tempo, a causa di numerose diaspore e battaglie che ne avevano decimato la popolazione. Insomma, è diventato facile territorio di conquista per i Kree, che hanno preso possesso di tutti i comparti tranne di quello residenziale, dove si annidano le ultime, disperate sacche di resistenza. Ed è proprio qui che l' insolito gruppo fa la sua apparizione.
Gli occhi di tutti si concentrano sul paesaggio davanti a loro: laddove prima vi erano grandi ed eleganti palazzi, ora vi sono solo delle macerie; laddove prima vi erano lussuosi giardini e strade pavimentate in oro, ora vi è solo desolazione. Da qui provenne il Centurione che fornì incredibili poteri ed una gravosa eredità ad un giovane ragazzo di nome Richard Rider. Nova è ovviamente il più sconvolto: anche se preparato ad una scena del genere l' impatto è stato comunque terribile. Ma si riprende subito, non vuole mostrare alcun segno di debolezza.
"Allora" dice dunque "Propongo di separarci e di andare a trovare gli Xandariani, per capire cosa sia accaduto di preciso. Rimaniamo comunque in stretto contatto. Io e Jack andremo a nord, voi due... non ricordo il nome, scusate...".
"Kro e Thena" specifica il deviante.
"Ecco, voi due vi recherete a sud. I rimanenti punti cardinali verranno coperti dalla Fantastic Force e da Iron Man. Molto bene, se non ci sono domande direi di partire subito".
Non vi sono, infatti, questioni di sorta.
Come Richard Rider ed il Fante di Cuori si librano in volo, la mente del secondo torna ad alcuni giorni prima, ad un importante colloquio.
L' AMORE AI TEMPI DEI SUPEREROI
Palazzo dei Vendicatori. Poco tempo prima.
"È sempre un piacere rivedere il tuo volto, Kaina" dice Jack Hart.
"Però ultimamente possiamo solo vederci e parlarci in questo modo" ribatte la contraxiana collegata in video dal suo pianeta "Non ti pesa questa forzata lontananza, i nostri rispettivi doveri non incidono sul nostro rapporto?".
"Sì, non esito ad ammettere che è così. Ma sai, forse sta per arrivare una soluzione a questo problema".
"Quale sarebbe?".
"Abbiamo un viceleader, con idee nuove ed ambiziose. Ed una di queste potrebbe riguardarci da vicino, potrebbe risolvere questo problema".
"Quale idea?" chiede Kaina.
"Oh, non è difficile da intuire, se ci rifletti attentamente".
UOMO, DONNA E KRISTOFF
Palazzo dei Vendicatori. Ora.
"Sharon, Kristoff" dice Scott Lang "Sono così felice di rivedervi".
"Ma non sei venuto a trovarci nemmeno una volta in tutto questo tempo" ribatte il ragazzo.
"È vero, sono imperdonabile. Potrei addurre la scusa dei miei impegni coi Vendicatori, ma non lo farò".
"Perchè quell' androide mi ha trattenuto qui" chiede la Donna Cosa "E non mi ha permesso di unirmi ai miei compagni di squadra?".
C'è un ottimo motivo, è il pensiero di Ant-Man. Quando Visione, poco prima della partenza per Xandar, l' aveva chiamato a sé, nella mente di Scott c'era solo l' idea che costui gli aveva sottratto l' amore di Janet. Si è subito dato dello stupido, se c'è qualcuno da incolpare è proprio lui: il timido, codardo, irresponsabile Scott Lang. Ha perso sua moglie, vede raramente sua figlia e tutti gli affetti di un tempo stanno crollando attorno a lui, che finora non ha fatto nulla per evitare tutto questo. Ma ora basta, quella che poteva essere una grande delusione si è in realtà rivelata per Scott un' esortazione a cambiare, ad essere più responsabile. E la richiesta di Visione può essere un buon punto di partenza.
"Vedi, noi Vendicatori siamo chiamati in punti di crisi lungo tutto il globo... e non solo" spiega Ant-Man "Ma a volte ci capita di arrivare tardi, quando già dei danni sono stati inferti. Prima ovviavamo in parte a questo inconveniente grazie ai poteri di teletrasporto di Scarlet, ma adesso che è incinta non può sottoporsi a sforzi eccessivi. Dunque abbiamo bisogno di qualcosa che sostituisca i poteri di Scarlet, qualcosa capace di trasportare all' istante una o più persone nei punti più svariati del pianeta".
"Comprendo" interviene Kristoff Vernard "Volete condividere la nostra tecnologia, i tesseratti". Scott annuisce.
"Perchè non è venuto a chiedercelo Visione?" si interroga Sharon.
"Voleva essere qui accanto a me, è vero, ma io gli ho chiesto di non farlo" risponde Ant-Man "Volevo parlarvi personalmente, non nascondermi dietro un muro di ipocrisia come ho fatto ultimamente. Ora, sono certo, dovrete parlarne con gli altri componenti della Fantastic Force. Ricordate solo una cosa: la decisione non deve essere presa per fare un torto o un piacere a me, ma valutata rispetto a quelle che sono le necessità altrui. Non i bisogni dei Vendicatori o della Fantastic Force, ma della gente comune".
"Messa così non ci lasci molta scelta" confessa Sharon.
"C'è sempre una scelta" ribatte Scott.
ADORA
Xandar.
Nova ed il Fante di Cuori si avvicinano al palazzo reale, anch'esso semidistrutto.
"L' atmosfera di abbandono è quasi opprimente" dice Richard tra sé e sé. Jack si limita ad annuire.
I due eroi si separano ed iniziano a perlustrare la zona. Dopo qualche istante, il Fante nota un luccichio proveniente dal basso e si reca a controllare. La sua prontezza di riflessi gli fa poi evitare un raggio energetico diretto contro di lui.
"Ne vuoi ancora, kree?" esclama qualcuno, sicuramente uno xandariano.
"Fermati, Lanter" interviene una donna dalla voce soave e dai lunghi capelli
castani "Non è un kree, ma un contraxiano, lo si nota dalle caratteristiche del suo volto".
"Le chiedo scusa, mia regina".
"Mi chiamo Jack Hart ed in realtà vengo dalla Terra" spiega l' eroe.
"Il Centurione è qui con te?" chiede la donna.
"Nova? Sì, lo chiamo subito".
E così, pochi secondi dopo, l' incontro avviene. "Adora!" esclama Richard Rider.
INTERMEZZO DIVORATIVO
Spazio.
In testa agli Antichi dell' Universo e ad Aron, l' essere plagiatore avanza con maestosità. Ad un tratto però si ferma, come se avesse avvertito qualcosa.
"Oh, finalmente abbiamo attirato l' attenzione dei pezzi grossi" afferma.
Da lontano appare un punto, che ben presto però assume una consistenza più doverosa. Quella di Galactus, il Divoratore di Mondi!
"Galan" saluta l' essere plagiatore "È passata una vita dall' ultima volta".
"Pensavo di essermi liberato di te, Oort".
Dopo tanto tempo il segreto è svelato, ma è ben lungi dal fornire delle risposte. "Oort" riflette il Gran Maestro "Per quanto vasta sia la mia conoscenza, questo nome non mi dice nulla".
"Vedo che hai ancora l' abitudine di guardare tutti dall' alto in basso, Galan" dice Oort "Ma anch'io so fare la voce grossa".
E così aumenta di grandezza, fino a raggiungere le stesse dimensioni di Galactus per poterlo guardare dritto negli occhi.
"Ed io vedo che non hai perso la tua arroganza" commenta il Divoratore, con un' insolita voglia di colloquiare.
"Vuoi parlarmi per qualche motivo particolare? O vuoi solo farmi perdere tempo?".
"Credo di avere intuito cosa vuoi fare e ti consiglio di desistere".
"Normalmente Galactus ordina, non dà consigli" pensa En Dwi Gast "E non so come, ma mi sembra come intimorito di fronte alla presenza di Oort. Ma questo... non può essere...".
"Consiglio rifiutato" dice Oort "Ora puoi farti da parte".
"Ti avverto...".
"Cosa? Di cosa vuoi avvertirmi? Di guardarmi da te? Lo faccio da molto, molto tempo, come tu ben sai. Vuoi davvero affrontarmi, bloccarmi? D' accordo, Galan, attaccami pure se lo desideri: ma sei così sicuro che avrai la meglio? Su di me?".
Galactus non replica e rimane in silenzio. Poi dopo qualche secondo, incredibilmente si fa da parte. "Ti terrò d' occhio, Oort".
"È l' unica cosa che puoi fare. Fai bene a lasciarmi passare, il mio scopo riguarda anche te e sai che è meglio così per tutti".
Il Divoratore di Mondi non risponde e non prova nemmeno a fermare gli Antichi, alcuni dei quali un tempo furono suoi avversari, o Aron. Costoro lo guardano quasi con aria di superiorità, solo il Gran Maestro prova timore per quanto ha appena visto.
TEMPO DI FLASHBACK... AGAIN
Xandar.
"Regina, sono consapevole che i nostri rapporti passati non sono stati idilliaci. Ma come Centurione ho fatto un giuramento, che impone certi doveri. Per questo ho risposto alla sua chiamata di soccorso. Posso sapere cosa è accaduto?" chiede Nova.
"Qualcosa di imprevisto, di terribile" rivela la reggente "Già da tempo avevamo avvistato alcune navicelle ai confini del nostro territorio; non facevano nulla, rimanevano solamente in attesa. Decidemmo così di metterci in contatto con loro, per capire quali fossero le loro intenzioni: mandammo a tale scopo una delegazione capeggiata dai Campioni di Xandar*".
* I quali non hanno nulla a che vedere coi Campioni della omonima serie MIT
"Sì: Powerhouse, Crimebuster... mi ricordo di loro".
Adora annuisce:"Ma come la loro navicella si avvicinò, iniziò a divenire oggetto di svariate raffiche energetiche emesse dalle altre navicelle. I nostri furono costretti a fuggire e per ora ignoriamo il loro destino, ma temiamo il peggio. Soprattutto perchè poco dopo le navicelle atterrarono sul nostro pianeta, evitando gli sbarramenti difensivi, e da esse uscirono in massa dei soldati Kree".
Adora prende fiato, come a raccogliere le idee, poi continua:"Era già successo che venissimo attaccati in passato, dagli Skrull come certo ricorderai. Ma questo assalto fu più rapido, più spietato. Provammo a resistere, a contrattaccare, ma non ci fu verso e così fummo costretti a ritirarci su questa
piccola porzione del nostro satellite. Coloro che poterono fuggirono nello spazio ed ancora attendono che noi li richiamiamo. Io sono rimasta qui a guidare la resistenza, per riprendermi il trono che mi è stato strappato con la forza. Ma per fare questo sapevo di aver bisogno di un campione, del centurione protettore di Xandar: e così ho contattato te, per fortuna il messaggio è giunto a destinazione".
"Ed io a mia volta ho portato dei fenomenali alleati" aggiunge Richard Rider "Non c'è solo il Fante di Cuori, qui accanto a me, ma anche altri eroi che in questo momento stanno perlustrando il pianeta".
"Richiamali subito!" lo esorta Adora.
"Cosa? E perchè mai?".
"Forse perchè verranno sicuramente uccisi" replica un' altra voce alle loro spalle. Tutti si voltano e vedono un uomo simile a Ronan l' Accusatore, seppur rivestito di un' armatura diversa. "Sono felice che siate venuti qui, terrestri" dice "Così io, Korath il Cacciatore, e l' intero popolo Kree potremo vendicare i nostri morti". Mentre pronuncia queste parole, un manipolo di soldati Kree compare alle sue spalle: e quando loro attaccano, lui si fa indietro.
"Sta andando ad attivare le armi che hanno causato la nostra sconfitta!" esclama Adora.
"Jack, lo inseguo io!" afferma Nova "Tu occupati dei Kree insieme agli Xandariani".
"Certo" risponde con sicurezza il Fante di Cuori.
Richard Rider allora si libra in volo.
TONY LIBERO
Palazzo dei Vendicatori.
"Ecco, signorina Rottenmeier" dice il fondatore del gruppo "Vuole un po' d'acqua?".
"Sì... la ringrazio!". L' assistente sociale è pallida in volto, l' espressione tesa. Beve avidamente.
"Non era per capriccio se le era stato consigliato di non partecipare a quella riunione" dice Tony "Che ci creda o no, era per il suo stesso bene".
Edna Rottenmeier non replica, poi dopo qualche istante esclama:"Oh, Mr. Stark, ma lei affronta questo genere di cose ogni giorno?".
L' ex industriale annuisce:"E credo che adesso capirà meglio il motivo per cui finanzio i Vendicatori. Non è per fare sfoggio della mia arroganza, ma perchè sono fortemente convinto che i miei soldi possano e debbano servire a qualcos'altro che non sia il pavoneggiarsi nell' alta società. Lo faccio da e continuerò a farlo per molto altro tempo. Perchè? Perchè sono convinto che sia una cosa giusta, una cosa che si deve fare. La stessa cosa per quanto riguarda Andy: l' ho adottato non per fare sfoggio di arroganza, ma perchè era una cosa giusta da fare. Quel ragazzo era rimasto senza una famiglia, abbandonato da tutti: anch'io stavo per commettere questo errore, anch'io lo stavo abbandonando. E non potevo farlo, no, non potevo proprio fargli questo torto. E mi creda quando le dico che gli
do tutto l' amore e l' affetto di cui sono capace: perchè non crescerà essendo il figlio di Tony Stark, il riccone impenitente. Crescerà come Andy
Stark, un ragazzo come tutti gli altri. Sono la persona più indicata per educarlo? Non lo so, ma una cosa so per certo: mi impegnerò al massimo, così come in questi anni mi sono impegnato coi Vendicatori".
Tony si siede su un divano ed osserva Edna Rottenmeier. Lei non replica nulla, poi beve in un sol sorso l' acqua rimasta.
NEL FRATTEMPO IRON MAN...
Xandar.
Eddie March sta sorvolando i territori deserti di questo pianeta: si è staccato dalla Fantastic Force in quanto è l' unico che sa volare e dall' alto può valutare meglio la situazione. I suoi pensieri attuali, tuttavia, non sono rivolti alla missione:"Però, niente male quella Huntara. Mi fa tristemente ricordare che sono secoli che non ho una relazione seria con una donna. Un tempo era il mio malore a bloccarmi, ma adesso... adesso dovrei proprio...".
Il trillo della communicard interrompe le sue riflessioni. Ma Iron Man non riuscirà a rispondere alla richiesta di aiuto del Fante di Cuori in quanto in quel momento numerose raffiche energetiche vengono lanciate contro di lui. La prontezza di riflessi di Eddie gli consente di evitarle tutte... tranne una che lo coglie alla schiena e lo costringe ad un atterraggio di fortuna. Non ha nemmeno il tempo di respirare in quanto altre raffiche provano a colpirlo: con agili balzi ed un nuovo librarsi in volo, Eddie le evita. Contemporaneamente, con la coda dell' occhio, è riuscito ad intravedere la posizione del suo avversario e con una rapidità impressionante spara una serie di raggi repulsori in quella direzione. Un paio giungono a segno e finalmente l' assalitore interrompe i suoi attacchi.
Iron Man ha così la possibilità di inquadrarlo bene ed i suoi database, dopo una breve analisi, gli forniscono la sua identità:"SHATTERAX, COMPONENTE DELLA STARFORCE KREE. Armi note...".
"Nemico identificato" dice Shatterax "Iron Man, già affrontato sul pianeta madre Kree. Per i tuoi crimini contro il popolo Kree sei stato condannato a morte!".
"A volte dimentico quanto Tony ami farsi dei nemici potenti" pensa Eddie March.
Poi una nuova serie di raffiche energetiche viene lanciata contro di lui.
IL CALABRONE GIGANTE
Palazzo dei Vendicatori.
Il silenzio che intercorre tra Hank e Jan viene subito interrotto.
"Allora?" domanda lo scienziato "Non hai niente da dirmi?".
"Da dirti..." ribatte la donna "Sì, forse c'è qualcosa, tu puoi capire dal momento che sei stato un estraneo rispetto alle ultime vicende del gruppo. Sai cosa mi ha fatto più paura, Hank?".
"Paura?".
"Sì, paura. Mi ha fatto paura il fatto che tutti mi abbiano seguita".
L' eroe corruga la fronte:"Non ti seguo, perdonami".
"Io ho detto:'Facciamo l' Ordine' e tutti hanno annuito. Senza protestare. Ho preso decisioni discutibili, che hanno segnato a fondo la vita di alcuni nostri compagni, e nessuno ha avuto nulla da dire. Certo, qualcuno che aveva dei dubbi c'era, ma nessuno si è fatto avanti,
a dirmi:'Ehi, guarda che stai sbagliando tutto'. Ho avuto un incredibile potere nelle mie mani, un potere dettato dalla rabbia. Che avrebbe creato altri danni se non fossi stata fermata. Sì, di questo ho paura ora: di me stessa. E ci vorrà molto tempo per riprendermi pienamente".
"E credi che Visione possa aiutarti a liberarti di questa paura? Non capisco proprio il tuo comportamento, Jan, sembri fuori dal mondo".
"Posso dire la stessa cosa di te: dopo quella esperienza su Olympia non mi hai mai chiamato, non mi hai cercato, perso nei tuoi sogni di gloria sulla Costa Ovest. Eravamo entrambi perduti nei nostri sogni, Hank, e non ci siamo fermati a riflettere sulle conseguenze: che ora ci investono drammaticamente in pieno".
"Questo non significa che non ti voglia più bene".
"E secondo te cosa può aver significato per me aver ricevuto solo due giorni fa un tuo abbraccio che desideravo da mesi? Mi ha quasi fatto riprecipitare nella rabbia. Visione invece no, mi è sempre stato accanto, soprattutto nei momenti più difficili".
"Dunque è come immaginavo" afferma Giant-Man avvicinandosi "Stai con lui solo per ripicca nei miei confronti".
"No, non è così: ti stai facendo ottenebrare dalla gelosia".
"Non è affatto gelosia!" esclama a voce alta l' eroe.
"Lo è" ribatte calma Jan "Solo che non concepisci l' idea di provare questo sentimento. Non riesci ad accettare l' idea che se continui a comportarti così potresti perdermi per sempre".
"Non è affatto così!". Stavolta è un possente grido, scagliato contro il volto di Jan, che rimane impassibile. "Come puoi anche solo pensare...".
Improvvisamente Hank Pym si blocca: nel vedere il bel viso della sua compagna, ricorda le recenti cicatrici lasciate su di esso da Ghaur. E poi ricorda altre cicatrici, altri lividi, di molto tempo prima: lasciati da lui stesso. E stava urlando, era arrabbiato, proprio come adesso.
Così si ritrae:"Oh... no" si dispera "Jan, mi dispiace. Mi dispiace davvero, non volevo, non... non avrei mai...". Poi si inginocchia, le mani giunte all' altezza del petto.
Wasp gli posa una mano sulla spalla:"Tranquillo, Hank, non l' avresti mai fatto".
"Sapevi che mi sarei fermato?".
"No. Solo, se ci avessi provato, ti saresti ritrovato sbattuto contro una parete prima ancora di alzare le mani".
Hank Pym non replica: delicatamente allontana la mano di Jan dalla sua spalla, si rialza ed esce dalla stanza. Cercando vanamente di mascherare il suo stupore.
TRE AMICI AL BAR
Xandar.
"Thena".
"Cosa c'è, Kro?".
"Ti vedo pensierosa. Si tratta forse di noi?".
"Forse si tratta solo di me, Kro. Di quello che mi è accaduto e di come ho reagito. E credo di averlo fatto nel modo sbagliato".
"Io ho sofferto insieme a te per quello che ti ha fatto Ghaur. Ma se avessi provato subito a ribellarmi sarei stato ucciso: ho dovuto aspettare il momento più opportuno, col dolore che mi ha sempre accompagnato. Ma questo non significa che abbia smesso di amarti".
Thena lo abbraccia:"Lo so. Lo so".
Lì vicino, Huntara, Vibraxas e Laser, i tre componenti della Fantastic Force, non possono fare a meno di osservare la scena.
"Bah, quante inutili smancerie" commenta Raphael Suarez "Soprattutto in questo momento".
"Dì la verità, Laser" ribatte N'Kano "Sei solo invidioso".
"Vibraxas, come procede la Fantastic Force?" chiede in quel momento Mary Alvarez.
"Insomma... A volte facciamo delle missioni per conto di Pantera Nera, ma decisamente non è più come una volta. Quanto mi mancano i tempi in cui prendevamo a calci nel sedere Hyperstorm".
"E quando mai l' avremmo fatto?" domanda la fin troppo sincera Huntara.
"Ehi, N'Kano, allora mi hai preso in giro!" esclama Laser.
"Salve, terrestri".
Tutti si voltano verso il luogo di provenienza della voce, stupendosi per il fatto che qualcuno sia riuscito ad avvicinarsi senza farsi notare. Anzi, non una, ma ben tre persone.
"Dunque avete avuto lo sprezzante coraggio di venire sin qui" dice colui che li ha accolti.
È un kree dalla pelle blu, rivestito della celebre divisa da soldato indossata da tanti eroi del suo popolo, completa di un casco a proteggere il suo volto. Accanto a lui c'è uno strano essere rivestito di una possente armatura: ma è il suo volto quello che colpisce di più, così simile a quello della Suprema Intelligenza, verde e coi tentacoli, solo più piccoli. Vi è infine un altro dalla pelle blu, con lunghi capelli bianchi che ricadono sulle sue spalle, nella sua mano destra una staffa.
"Chi siete?" chiede Kro.
"Esponenti di quello che un tempo era un glorioso Impero" risponde il soldato "Accanto a me potete vedere Supremor, creato dalla Suprema Intelligenza in persona; e poi Ultimus, che dopo tanti anni da esule è riuscito a ritrovare la via di casa; ed infine io, Commando, ex appartenente della Guardia Imperiale Shi'Ar".
"Cosa?" esclama Huntara "Ma come è possibile?".
"Gli Shi'Ar hanno mire così grandi che a volte non si accorgono dei piccoli particolari. Mi avevano accolto come un amico, gli ingenui, ma ero solo una spia, incaricato di scoprire i loro segreti. E le loro tecniche di combattimento. Insomma, se non l' avete ancora capito, vi offro la possibilità di arrendervi".
"Mai!" esclama fiero Vibraxas.
"Tu vai troppo di fretta a volte" lo rimprovera Laser.
L' attesa termina subito quando Ultimus, un tempo noto come il Demone Druido, compie un imponente balzo in avanti.
UN PASSO ALLA VOLTA
Palazzo dei Vendicatori.
Sersi si alza dalla sedia e si avvia verso le scale.
"Te ne vai di già?" le chiede Leonard Samson. Lei non risponde. "Spero ritornerai presto, anzi, so che lo farai".
"È vero, Sersi" interviene Songbird "Senza di te questo Palazzo non è più così pieno di vita. Ci manchi".
Nel sentire queste parole, l' eterna si blocca, poi lentamente si volta. "Ci manchi" ripete allora Songbird.
Sersi la fissa negli occhi, poi mormora un flebile:"Grazie". Infine torna nella sua stanza, chiude la porta e si adagia nell' angolo in cui è solita stare, avvolgendosi con una coperta: è così che deve andare, un passo alla volta. Sulla lunga strada del ritorno.
UP! (PETER GABRIEL, SHANIA TWAIN, FATE VOI)
Xandar.
Nova oltrepassa i soldati Kree in volo, ma Korath ha già percorso una lunga distanza. Tuttavia, grazie alla sua velocità, Richard Rider lo raggiunge subito, poco oltre una collina. Troppo tardi, comunque.
Dietro l' alieno vi sono due imponenti robot, il loro aspetto incute quasi paura. "Hai di fronte i nostri strumenti di conquista, terrestre!" annuncia Korath "I robot Sentry 459 e 623. Macchine di distruzione inarrestabili, che stanno per scatenare contro di te tutto il loro potere. Per la gloria dell' Impero Kree!".
"Quest' ultima frase mi suona familiare" afferma Nikki Adams.
"Certi alieni tendono a ripetersi" dice Everett.
"Ross, dimmi che stiamo per arrivare alla fine, ancora un po' ed è sera".
"Sì, Nikki, manca davvero poco alla fine".
"È che mi fa paura il tuo concetto di 'poco', Ross".
CONTINUA...
I VENDICATORI presentano:
SAYONARA, BILL
Parte 6: ILLEGALE
"Gentili telespettatori, la tensione come si suol dire si taglia col coltello qui all' esterno della Capsule Corporation. In tutti i miei anni di carriera io, Maya Hanami, non ho mai assistito ad un momento così emozionante. Da una parte abbiamo i Big Hero Six capeggiati da Sole Ardente, dall' altra i Rising Suns guidati da Hana-Bi. Vicino a questi ultimi vediamo cinque ragazze che indossano un corto abito color oro, devono essere delle nuove reclute. Nuove reclute che sono state molto apprezzate, a giudicare dagli sguardi che vengono loro lanciate...".
"Dunque, Yoshida" chiede Hotaru Mudo "Cosa avete intenzione di fare?".
"Lottare fino all' ultimo, smacherare il vostro inganno" risponde l' eroe giapponese, che poi nota le telecamere e si rivolge a loro:"I Rising Suns sono una copertura per un' attività criminale, illegale: la prova la potrete avere osservando il retro dei loro colli. Lì troverete un minuscolo congegno, tramite cui qualcuno guida le loro azioni: hanno provato a sottomettere anche noi, ma non ci sono riusciti".
"Cosa?" pensa Hana-Bi "Lui sa!".
Spazio.
"Lui sa!" esclama il Padrone del Mondo "Ma non importa... ecco, sono riuscito ad entrare in contatto col mio obiettivo".
Capsule Corporation.
Misato Katsuragi e Akane Tendo stanno discutendo di alcune faccende quando l' ologramma del Padrone compare davanti a loro. "Non provate a fingere sorpresa" afferma costui "So cosa siete, so qual è la copertura che c'è dietro questa azienda".
"Visto che ne è a conoscenza" dice Misato "Non dovrebbe intralciare i nostri piani".
"Io posso risolvere la crisi che si prospetterà. Dovete consegnarmi la vostra fonte di potere, il Kame-Hame-Ha, e ci penserò io".
"Sì, penserà a sterminare la razza umana" controbatte Akane Tendo.
"Un sacrificio doloroso, ma necessario".
"Noi non intendiamo starla ad ascoltare" afferma Misato.
"Non riuscirete a resistere alla potenza delle mie armi e del mio esercito".
"Già, la battaglia che sta per avvenire doveva essere solo un diversivo perchè uno dei Rising Suns si intrufolasse nella nostra società e trafugasse la fonte di energia, vero? Beh, l' avevamo ampiamente intuito e dunque...".
La donna fa un cenno e nella stanza entrano Tsubasa Ozora e Kojiro Hiyuga, il quale trasporta sulle spalle un inerme Jumper. "Abbiamo ottime difese contro i teleporta" precisa Misato Katsuragi.
Eshu sbianca in volto:"Voglio parlare subito col vostro presidente".
"Mi dispiace" interviene Akane "Ma il signor Endo è al momento immerso in altre faccende".
Un' altra stanza.
"Il momento è arrivato" pensa Aika Sumeragi. Forse era predestinata a questo giorno sin da quando ritrovò nei fondali marini quell' insolita armatura dorata: non sa chi l' abbia forgiata, secondo alcune voci che ha sentito sarebbe opera di Ippolita, regina delle mitologiche Amazzoni, ma quel che conta è cosa è in grado di fare. Così si sbottona la camicetta ed indossa l' armatura: e poco dopo avviene un formidabile cambiamento.
Infine la sua attenzione viene richiamata da Ken Shiro:"Andiamo".
Giri Darkwind Plaza.
Sempre per ricordare che questo serial è dedicato ad un certo eroe...
"Non può stare qui" dichiara Mirage "È illegale. Cosa
sta facendo?".
"Gran brutta situazione" pensa Bill Foster "Questo è uno dei Rising Suns, il gruppo che ha accusato ingiustamente Sole Ardente e gli altri. Devo trovare al più presto una soluzione".
"Allora?" incalza Keiji Sei.
Bill inizia a scappare. Una manovra che coglie di sorpresa Mirage, il quale scatta con alcuni secondi di ritardo. Vede alla fine l' uomo svoltare in un angolo e si appresta a raggiungerlo: ma prima che possa fare questo, una mano enorme fuoriesce e prova ad abbrancarlo. Solo grazie alla sua agilità, Keiji Sei riesce ad evitarla. Poi davanti a lui vede ergersi un colosso di quattro metri.
"E tu chi saresti?".
"La, ehm, guardia del corpo dell' uomo che stavi inseguendo" afferma Bill. "E meno male che avevo il costume sotto i vestiti" pensa.
Mirage comunque non demorde e si concentra intensamente. E poco dopo il Golia Nero vede un suo avversario a pochi metri da lui.
"Cosa? Che ci fa lui qui?".
"Arrenditi, Golia, al potere di Spacca-Atomi!".
Bill Foster si lancia contro il criminale e sferra alcuni pugni... ma sono tutti a vuoto. Infatti è solo una immagine indotta da Mirage grazie ai suoi poteri mutanti. Il ragazzo ne approfitta subito: si lancia contro Bill, colpendolo da dietro al ginocchio. L' inaspettato impatto fa perdere l' equilibrio al Golia Nero, che cade rovinosamente al suolo, ma da lì riesce a rotolare e a colpire di striscio Mirage con un piede.
Sta per rialzarsi e sferrare un altro attacco quando un' altra voce prorompe:"Fermo!".
Bill si volta ed ha un' altra sorpresa. "Honey Lemon? Ma...".
New Jersey.
"Ecco l' azienda di cui ti ho parlato, Forza" indica l' Averla Assassina "La Coleco Ltd. Allora, vuoi ancora gettarti nella mischia?".
"Ora come non mai" afferma Dale West "Ma ricorda, se usi delle raffiche letali con me hai chiuso!". "E che il destino me la mandi buona stavolta" pensa poi.
"E va bene, va bene, quanto la fai tragica".
All' ingresso ci sono appena due guardie: ci pensa Simon Maddicks a sbarazzarsi di loro, con due colpi stordenti.
"Mi dispiace davvero" pensa Metallo "Ma è inevitabile".
I due penetrano all' interno dell' azienda, attualmente deserta. "Sono venuto in possesso di una piantina dello stabile" rivela l' Averla Assassina "La stanza della cassaforte si trova al piano superiore".
"Fermi voi due!". E dopo quest'ordine imperioso, dei proiettili vengono sparati, proiettili che solo per miracolo non feriscono Simon Maddicks.
"Dannazione, c'è un' altra guardia ed ha il grilletto facile" dice il criminale "Mi spiace, Forza, ma dovrò usare le maniere forti".
Non c'è un istante da perdere e fortunatamente Dale West ha già intuito cosa fare. La Coleco è una industria che forniva alla Roxxon gli impianti per le estrazioni petrolifere, dunque tutto intorno vi sono sacchi contenenti pesanti sbarre d' acciaio. E attaccati al soffitto ci sono due sacchi che fanno proprio al caso suo. Con un colpo preciso del suo raggio energetico, Metallo trancia il cavo che teneva sospesi i sacchi i quali (quando si dice la fortuna) si trovavano proprio sopra l' Averla Assassina. Simon Maddicks non fa in tempo ad accorgersi di nulla: viene travolto e scagliato violentemente al suolo, dove i sacchi provvedono a dargli un colpo ulteriore.
"Sì! Ce l' ho fatta!" esclama un trionfante Dale, ottenendo dalla guardia di sicurezza una strana occhiata. "Meglio andare ora". E prima che possa essere fermato è scomparso alla vista.
La guardia allora chiama i rinforzi, poi si avvicina allo svenuto Simon Maddicks. "Che strano, sembravano in combutta" pensa "Eppure quell' altro non ha esitato a venire in mio soccorso. E se n'è andato senza trafugare nulla. Mi domando chi fosse e soprattutto cosa volesse".
Alle sue spalle due telecamere di sicurezza hanno registrato tutto.
Tibet.
Sam Smithers avanza nella tormenta: il freddo e le correnti d' aria sono quasi insopportabili, ma lui non arretra di un passo.
È sempre più determinato nel trovare la mistica città di K'Un-L'Un, la depositaria dei segreti degli H'Ylthri. Che strano, però: all' inizio era solo un supercriminale di mezza tacca, che prendeva batoste su batoste dalla Torcia Umana. Mentre adesso sta per dare guerra ad una intera razza aliena che ritiene responsabile delle sue disgrazie: è stato proprio l' incontro con gli H'Ylthri a cambiare profondamente la sua vita, a segnare una linea netta tra l' Uomo Pianta di un tempo (più ingenuo e sprovveduto) e l' Uomo Pianta di adesso (più sicuro di sé).
Ad un tratto Smithers arriva davanti ad un ponte di legno che affaccia di sotto in un burrone di cui non si vede la fine. Come non si vede cosa c'è dall' altra parte del ponte. Un luogo perfetto per nascondersi. Ora deve...
"Fermo, straniero!". Una voce imperiosa, che lo costringe a voltarsi. "So cosa stai facendo, sei alla ricerca di K'Un-L'Un. Ma anche se nutro disprezzo per i suoi reggenti, non posso permettere che uno straniero insozzi le auguste sale della mia cittadella. Cosa che oltretutto va contro i miei piani
di rivalsa verso Iron Fist e Yu-Ti, K'Un-L'Un non deve ancora manifestarsi".
"Ascolta, non ho voglia di affrontarti, né tanto meno di perdere tempo" ribatte
l' Uomo Pianta "Non capisco come mai te la prendi tanto per un essere
insignificante come me e perchè abbia tenuto a precisare i tuoi obiettivi. Persegui i tuoi propositi di vendetta se lo desideri, io non ti ostacolerò".
"Non posso permetterti di proseguire".
"D' accordo. Vedo che non ho scelta. Solo una domanda, giusto per curiosità: chi saresti tu?".
"Davos, il Serpente d' Acciaio!".
Giri Darkwind Plaza.
"Honey Lemon?" esclama il Golia Nero "Ma come è possibile? Dovresti essere da tutt'altra parte in questo momento...".
"Quella è solo una fenomenale proiezione olografica, un trucco estratto dalla mia borsa. Un trucco che però verrà scoperto molto presto. Ascolta, so chi sei, ci hai aiutato a quel luna park contro i Rising Suns, dunque credo che ti fiderai delle mie parole".
"Io credo che voi siate vittima di un complotto, infatti".
Kana Shirai annuisce. "Ed è proprio per smascherare questo complotto che ho voluto infiltrare uno di noi in questa azienda".
"Uno di voi? Intendi...?".
"Sì" avanza Keiji Sei "Io, Mirage. Sono stato avvicinato da Honey Lemon poco dopo che lei aveva sottratto Sole Ardente al controllo mentale imposto dal padrone di Hana-Bi*. Mi disse che, se mai fosse accaduto loro qualcosa di drastico, io avrei dovuto indagare sui Rising Suns e smascherare i loro inganni".
* V. Others UE 2
"Ovviamente tutto doveva essere fatto per bene" spiega la donna "Se Keiji si fosse presentato al Giri Darkwind Plaza immediatamente dopo la nostra scomparsa, tutti si sarebbero insospettiti. Invece è andato per gradi: è uscito dall' esilio che si era auto-imposto dopo la fine del Progetto Babele, ha cominciato a farsi notare per alcune piccole imprese eroiche, infine è stato contattato da Seto Morita. Da lì è stato relativamente facile".
"Ho in mano quello che volevi, Kana" afferma entusiasta Mirage "Documenti che provano le manovre sporche dei Rising Suns, foto dei loro congegni di controllo...".
"Io ne possiedo un esemplare" aggiunge il Golia Nero "E conosco una persona super partes che potrà comprovare la sua natura maligna".
"Rimane solo un dubbio a questo punto" dice Honey Lemon "Chi sia colui che tira le fila di tutta questa vicenda. E perchè".
Bill conosce parte delle risposte a questi dubbi, ma qualcuno lo precede. "Per questo posso aiutarvi io".
L' eroe lo riconosce subito: è Kenji Endo!
Palazzo dei Vendicatori.
Marcus Stone di Codice Blu è stato prontamente contattato ed ha portato uno speciale furgone dove Talia Kruma potrà viaggiare, in totale sicurezza per sé e per gli altri, fino alla sua prossima destinazione.
"Quali sintomi presenta?" chiede.
"Primi stadi di avvelenamento da radiazioni" spiega Hank Pym "Ho provato a decontaminarla, ma non c'è stato nulla da fare. Le ho fatto indossare dunque quella tuta contenitiva, nella speranza che rallenti almeno il processo ed io nel frattempo individui una cura per lei. Nell' attesa, però, bisogna portarla in un istituto sicuro: ed ho già preso accordi in tal senso col Progetto Pegaso".
Marcus Stone annuisce. "Allora partiamo subito".
Mentre il furgone parte e lo scienziato torna nel Palazzo per studiare la condizione di Talia Kruma, la donna osserva il paesaggio che le passa accanto. Proprio adesso doveva accaderle questa disgrazia? Spera tanto che Bill torni presto da lei.
Giri Darkwind Plaza.
"Chi è lei?" chiede Mirage.
"Mi chiamo Kenji Endo e sono il presidente della Capsule Corporation. Sì, proprio l' azienda di fronte alla quale sta per iniziare lo scontro tra i Big Hero Six e i Rising Suns". Nel dire questo lancia uno sguardo a Bill Foster, quasi come se lo avesse riconosciuto. "E non è un caso, ovviamente. Il controllore dei Rising Suns si chiama Eshu e si autodefinisce il Padrone del Mondo".
"Perchè sta facendo questo?" chiede Kana Shirai.
"Vuole trafugare una nostra fonte di energia e, tramite questa, sterminare il 70% della popolazione terrestre".
"Ma è inumano!" prorompe il Golia Nero "E quella vostra fonte è in grado di fare questo?".
"No" risponde Endo dopo quello che appare come un attimo di esitazione "Però quel tizio va fermato e subito".
"E come?".
"Io so dove si trova attualmente: lasciatelo a me".
"Sicuro di essere in grado di cavarsela da solo?" chiede Honey Lemon.
"Ragazza, anche se ho un aspetto giovanile ti assicuro che ho molta esperienza. Però voi dovete venire in mio aiuto: è necessario che andiate a dar man forte ai Big Hero Six, poichè i Rising Suns approfitteranno di ogni momento opportuno per provare a trafugare quella fonte di energia. Se mi aiutate, vi aiuterò a ripulire i vostri nomi: vi posso assicurare che ho molta influenza nella società e nei media".
Honey Lemon e Mirage si osservano l' un l' altra, poi volgono i loro sguardi a Bill Foster, come se costui fosse in grado di aiutarli.
"Credo che possiamo fidarci di Mr. Endo" dice infine il Golia Nero.
"Allora partiamo subito" dice dunque Kana Shirai.
Mentre i tre escono dall' edificio, sotto gli occhi stupiti di impiegati e passanti, Mirage dice:"Sapete, se tutto va a finire bene non saremo più sei. Dovremo pensare a cambiare nome al gruppo".
Intanto, Kenji Endo svolta un angolo, apre una porta nascosta che solo lui è in grado di trovare, e scende ancora più in basso. Verso la sfida e l' abisso.
CONTINUA...
PROSSIMAMENTE
Il trionfo dei Kree
Note dell' Autore: Forse qualcuno di voi sarà rimasto stupito nel rivedere Xandar, dal momento che era stato distrutto da Nebula su Capitan America & I Vendicatori 43 (risparmiando solo Adora, guarda te il caso). Ma si sa, in casa Marvel quasi nulla è definitivo e da quel momento Xandar è ritornato più o meno all' antico splendore, con tanto di popolazione e Campioni. Ringrazio a tal proposito Eriugena per le informazioni fornite e l' apporto ad alcuni paragrafi.